Regole e Storia della Roulette

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Il croupier Bemo Winkel - la storia della roulette


La sera di Carnevale raccontata da un croupier

Il Direttore del Casinò Henry Von Neid era raggiante, nella sua tradizionale marsina di gala, accarezzandosi la barba curatissima, si aggiustò il monocolo e controllò l'ora dal suo orologio d'oro massiccio, che segnava le 21 precise. Erano ormai alcuni giorni che Bemo Winchel quel dannato, fortunatissimo giocatore era scomparso con la sua splendida bionda accompagnatrice e la sua rumorosa ed insolente auto sportiva rossa. Certo, si era portato via anche un gran bel mucchio di marchi, ma quelli andavano considerati solo un prestito, alla fine sarebbe tornato ed avrebbe subito la stessa sorte di tanti altri giocatori che lo avevano proceduto, avrebbe restituito tutto, con sostanziosi interessi.

Non c'era da preoccuparsi, soprattutto quella notte che si preannunciava straordinaria e con incassi record.
Il pomeriggio dello stesso giorno alle 15 e trenta in punto, otto allegre ragazze erano scese da un paio di taxi ed avevano varcato baldanzose l'ingresso del Casinò, proprio al momento dell'apertura. Il sig. Schultz era molto indaffarato a controllare gli operai che stavano terminando di sistemare gli ultimi addobbi e non le aveva minimamente notate, seppure alcune di loro fossero molto carine. Ma anche se lo avesse fatto, le avrebbe prese per quelle turiste occasionali che avevano deciso di passare un Carnevale diverso dal solito, rischiando qualche marco alla Roulette.

Le giovani donne non persero tempo, né per cambiare denaro in Fiches e neppure per recarsi a fare toilette. A due a due, si diressero decisamente, verso ognuna delle quattro roulette che non erano ancora in funzione, i Croupier, stavano infatti svolgendo i soliti riti d'apertura dei tavoli stendendo sul tappeto in belle file colorate le diverse fiches che il valletto estraeva da una cassetta, consegnandole in dotazione al Capo tavolo. Poterono così scegliere comodamente due posti affiancati, sistemandosi al centro del tappeto verde, prima che la gente cominciasse ad accalcarsi attorno ai tavoli, come delle brave scolarette estrassero dei taccuini e delle matite dalla borsetta.

Un Croupier che le aveva adocchiate, sbuffò fra sé e sé:
-'Uff due sistemiste, povere illuse...'
Van Neid, stava per tornarsene al suo caldo ad accogliente ufficio, quando udì un rombo giungere dallo spiazzo antistante il Casinò, non ci potevano essere dubbi, quel fracasso proveniva certamente dalla Porsche Cabriolet di quell'uomo'.
- Bene! (Pensò Van Neid) il nostro amico è già tornato per restituire il maltolto e saldare i suoi debiti.

Eppure in un angolo remoto del suo cervello c'era un piccolissimo tarlo che non la smetteva di rosicchiare...
- 'Monsieur, fait votre Jeu...' La sala principale del Casinò era affollatissima.
-'11 - 20 - 32' pieni, cavalli e carrè per i massimi'.
L'uomo che aveva fatto l'annuncio vestiva un perfetto smoking ad aveva un papillon completamente slacciato, l'unica concessione che aveva fatto al carnevale consisteva in una mascherina nera che gli copriva gli occhi. Una bionda fantastica al suo fianco, vestita da gangster anni 30, con tanto di gardenia all'occhiello della giacca e di ghette bianche sopra le scarpe, si affrettò a fare la medesima puntata, altre signorine che si accalcavano alla medesima roulette puntarono sulle stesse combinazioni.
L'11, il 20 e il 32 con tutte le loro chance di cavalli e carrè erano straboccanti di fiches.
-'Le jeu est fait' gridò il croupier.
La ruota iniziò a girare in un senso mentre la biglia d'avorio correva nel senso inverso. Dopo una decina di rotazioni la pallina perse velocità e cominciò a cadere verso la corona dei numeri. Entrò immediatamente in una casella, nessuno riuscì a vedere quale fosse, la forza centrifuga la ricacciò fuori, rimbalzò contro una losanga, fece ancora mezzo giro, perse nuovamente di forza, scivolò ancora nella corona, incominciò a saltellare da un numero all'altro poi cadde decisamente nel 32, quindi un ultimo guizzò saltò nel numero a fianco.
-'Zero annuncio il Croupier'.
Da tutta la sala si levò un HOOOO!!!
-'Schultz. di quanto è Sotto l'amico'- Chiese sorridente Von Neid.
-'A occhio e croce direi oltre 300 mila marchi' fu la riposta soddisfatto.
-' Benny questa non è la serata giusta, forse sarebbe meglio smettere '- La voce di Johanna era ancora più dolce e musicale del solito.
-'Sì amore, avresti senz'altro ragione se fossimo qui a tentare la fortuna, ma per me non è la fortuna che conta. Stai serena, abbiamo incontrato una lunga fase negativa ma ci bastano pochi colpi buoni per ritornare in carrozza. Passa voce alle ragazze di raddoppiare la posta'.
Winkel parlava con la massima calma e tranquillità, nessuno al mondo avrebbe potuto sospettare la terribile tensione che vibrava in tutto il suo essere.
-'11 - 20 - 32 pieni cavalli e carrè per i massimi' - ancora una volta impassibile fece il proprio gioco.
-'Ouit' - gridò il Croupier'. Si trattava di uno dei numeri puntati a cavallo e carrè del n.1l. Winchel incassò 7.200 marchi, le sue assistenti che giocavano ad una posta inferiore ne incassarono ognuna 1.800.
-'Fai raddoppiare ancora il gioco alle ragazze' sussurrò Bemo all'orecchio di Johanna. I numeri caldi vennero ancora più ricoperti di fiches.
'19' annunciò il Croupier. Era un altro cavallo a due carrè puntati con il 20. Questa volta la voce di Winchel era leggermente incrinata dalla tensione.
-'Puntiamo tutti per i massimi!'
A quel tempo, la massima puntata accettata dal Casinò era di 200 marchi per numero, per ogni giocatore, quindi sui 27 numeri coperti da Bemo e le sue impiegate vi erano complessivamente 32.400 Marchi, una puntata del genere non era mai stata fatta in tutta la storia della Casa da Gioco. Il capo tavolo incrociò uno sguardo interrogativo con Schultz, che rispose con un cenno affermativo.
-'Rien ne va plus' annunciò il croupier, avvertendo che non si accettavano più puntate. Ancora una volta, un'indomabile piccola biglia d'avorio, veniva lanciata con forza nella conca della roulette. Nessuno poteva influenzarla, nessuno poteva sapere dove sarebbe andata a cadere. Eppure un uomo si stava giocando la vita perché era certo che doveva uscire uno di quei tre fatidici numeri prescelti in pieno. Il tempo sembrava essersi fermato, tutti i presenti al tavolo quasi trattenevano il fiato.
TRPRTRRRTRRRR... la biglia girava, gli occhi di Johanna avevano cambiato colore ad erano diventati verde cupo. Quelli di Bemo sembrava volessero comandare con la loro fortissima intensità magnetica la sorte. FFRRRRRRR ... La ruota continuava a girare, mescolando il rosso ad il nero... questa volta non vi furono salti né rimbalzi la boule molto dolcemente scivolò in una casella...
-'Undici!' gridò con voce strozzata per l'emozione il Croupier, non si capiva se preoccupato o felice.
Centosettantaduemila marchi in un colpo solo

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